Museo delle Sinopie
L’edificio Che Oggi OSPITA il Museo delle Sinopie Venne Fondato Nel 1257 viene Spedale Nuovo di Santo Spirito said also di Papa Alessandro. Destinato ad accogliere i pellegrini, i poveri, i malati ei bambini Abbandonati, Il Complesso fu posto, Insieme alla chiesa di Santa Chiara, a definire il confine sud dell’Area Attorno al Duomo, al Campanile e al Battistero Che cominciava ad Assumere la connotazione di Una vera e propria piazza.
Sorto probabilmente nell’Area di ONU preesistente Spedale, il fabbricato, successivamente denominato Anche Spedale della Misericordia e Infine di Santa Chiara, fu progettato da Giovanni di Simone, il cui Nome e noto per Aver Condotto i Lavori del primo cantiere del Camposanto Monumentale Che dal 1277 Verra una delimitare, Insieme Agli Edifici della nuova sede dell’Opera, il Lato opposto della piazza, Lungo la via a nord della Cattedrale.
L’architetto realizzo in laterizio, dal 1257 al 1286, la chiesa e la grande aula rettangolare del Pellegrinaio degli infermi, chiusa in alto da imponenti capriate lignee e decorata all’interno un rivestimento marmoreo fingere ONU bicromo Interrotto da nicchiette portaoggetti.
Durante il Periodo mediceo Quando, con l’Apertura di Porta Nuova NEL 1562, si Avvia ONU Processo di ridefinizione dello spazio della piazza, Anche il prospetto dello Spedale Vienne ristrutturato Secondo i canoni fiorentini del tardo Rinascimento, modificando le aperture con L’inserimento di Nuove finestre e portali incorniciati in pietra serena.
DOPO sette quasi SECOLI, Ormai esaurita la Funzione ospedaliera, la lineare e Vasta Struttura architettonica del Pellegrinaio OSPITA dal 1979 I Grandi disegni preparatori – le sinopie – ritrovati al di sotto degli affreschi del Camposanto MENTRE erano in corso i Primi restauri all’edificio Gravemente danneggiato Durante la Seconda guerra Mondiale.
L’allestimento, curato Dagli architetti Gaetano Nencini e Giovanna Piancastelli, si ARTICOLA in Un Sistema di Strutture modulari metalliche disposte su più livelli, collegate da scala e da Una torre-ascensore Che consentono la perfetta visione tanto delle opere Quanto dell’edificio medievale, Nel restaurato paramento, Nelle decorazioni parietali e Nella COPERTURA Lignea.
Per Poter offrire ai Visitatori ONU primo Orientamento Sulla piazza, i Suoi monumenti ei suoi musei, il percorso museale e Stato recentemente Integrato con un’area destinata all’informazione e alla Comunicazione, supportata Anche Dalle Nuove Tecnologie, sistemi multimediali e grafica 3D.
Il Recupero delle Sinopie
“Era la sera del 27 luglio 1944, when Le ultime Resistenze Tedesche sull’Arno stavano diminuendo. Una sera caldissima e serena, ALCUNE salve d’artiglieria americana colpirono di striscio il tetto del corridoio Settentrionale del Camposanto, incendiandolo … ”
“Non mancarono i volenterosi Che tentarono di isolare la zona attaccata dal fuoco, ma da Una Nuova salve d’artiglieria, Più Rabbiosa ed insistente, Furono costretti a porsi al Riparo ed una rinunciare, col pianto Serrato in gola e lo sgomento nell’animo , alla nobile impresa. DOPO L’incendio, l’opera monumentale di Giovanni di Simone, si presentava in Un quadro spaventoso, in Una visione angosciosa e terrificante Che attanagliava il cuore. La grande tettoia scomparsa; sarcofagi infranti, monumenti funerari lesionati, affreschi coll’arriccio rigonfiato, Dilatato, distaccato o contaminato da Spesse e larghe striature per Effetto delle colate di piombo della COPERTURA Che era fusa si … La rovina e il senso di raccapriccio non si possono Rendere una parole … ”
QUESTO E Quanto scrivevano Piero Sanpaolesi, Soprintendente ai Monumenti pisani Nel 1944, e l’avvocato Giuseppe Ramalli, Operaio Presidente NEL 1960, testimoni di Quei tragici eventi.
Furono necessari anni di studi e di restauri Sulle opere straziate dal fuoco per lontano si Che potessero risplendere Ancora. Nel 1947 inizio il Recupero degli affreschi. La soluzione adottata fu Quella dello “strappo”, La Scelta Estrema Nella scala di possibilita Offerte al restauratore. Si Esegui incollando Silla Superficie pittorica Una tela Sottile imbevuta di colla a base di Sostanze animale. Una volta essiccata, si Effettuo lo strappo della tela, asportando il dipinto dall’intonaco e Scoprendo sul muro sottostante il disegno preparatorio. Un this punto la Pellicola pittorica, Definitivamente Separata Dalla propria sede originaria, Venne incollata su ONU nuovo supporto, pronta per Essere restaurata.
Ma Come si Preparazioni ONU affresco e Soprattutto, in Che rapporto con l’affresco Stanno le sinopie?
L’affresco e Una tecnica pittorica che sì Realizza dipingendo su intonaco fresco con colori stemperati in acqua: una volta consolidato, l’intonaco Incorpora Completamente il colore, il Che acquista Così Particolare Resistenza all’acqua e al tempo.
Il procedimento E Fissato all’inizio del XV Secolo da Cennino Cennini, Nel Libro dell’Arte, Che Codifica le steps della stesura del disegno e del colore. Cennino suggerisce di tracciare su ONU primo strato di intonaco grossolano, said arriccio, Una quadrettatura, utilizzando il filo di piombo per ottenere Sottili solchi. In tal modo l’artista DISPONE Di Una guida per riportare sul muro i Tratti del disegno Preliminare un carboncino, Completato Dalla stesura preparatoria della scena, tracciata con terra rossiccia Proveniente da Sinope sul mar Nero e percio detta sinopia. Tutte QUESTE FASI Sono eseguite a secco. Sopra la sinopia Vienne steso ONU Sottile velo di intonaco, il Tonachino, solo nell’Area Che il pittore Prevede di completare Entro la giornata, e su this Porzione di intonaco Ancora umido, Che cela il disegno preparatorio, l’artista Stende i colori dando vita ad volto un, un paesaggio un, una figura una Intera, dipinti seguendo le Linee di prosecuzione della scena Ancora Visibili. L’artista doveva possedere Una tecnica Molto Rapida e sicura, racconto da lasciargli prevedere il risultato Località vicine finale dell’insieme e l’Esatta Tonalità Che avrebbero assunto i colori. Nel corso dell’essiccamento, i colori subiscono infatti considerevoli Mutamenti, tanto Che Vasari, Nel Proemio delle Vite, Precisa Che l’occhio non Vede i colori veri finchè la calcina non E ben secca, Come se il lavoro venisse ESEGUITO al buio o con occhiali di colori diversificazione dal vero.
Destinata a rimanere celata sotto l’opera compiuta, la sinopia rappresenta per noi l’unica e preziosa testimonianza grafica degli artisti Più antichi, being pochissimi i disegni su carta o pergamena Che si conservano Fino a tutto il Trecento e scarsi Quelli del primo Quattrocento.
La sinopia E sempre eseguita Dalla mano del maestro, MENTRE la stesura definitiva del colore e Il risultato Località vicine Di Una Collaborazione Con gli Aiuti. E ‘in QUESTI disegni preparatori Si Può Notare lo stile Che contraddistingue l’artista: chi Risolve lo schizzo in poche Linee rapide e sintetiche, chi invece traccia in modo quasi definitivo chiaroscuri e indugia in dettaglio ONU, particolare delle Nazioni Unite.
Sebbene si tratto di ONU avvenimento tragico, l’incendio del 1944 permise di riportare alla luce this straordinario Compendio di grafica, il Che Altrimenti avrebbe taciuto per SECOLI la propria bellezza. Il ritrovamento delle sinopie del Camposanto di Pisa e Uno dei rarissimi Casi in cui POSSIAMO ammirare ONU Intero ciclo di affreschi con i rispettivi disegni preparatori autografi.
Nel Recente allestimento del museo La lettura delle opere di e Facilitata Dalle incisioni ottocentesche eseguite da Carlo Lasinio, Conservatore del Camposanto. Esse ci permettono di Notare con chiarezza i ripensamenti del pittore in corso d’opera. Dal confronto fra la sinopia, esposta nel museo, e l’incisione, testimonianza dell’aspetto dell’Affresco, si possono infatti Notare ALCUNI PARTICOLARI Che Nel passaggio dal disegno preparatorio
Museo Sinopie info e ticket:
www.opapisa.it/it/organizza-la-tua-visita/informazioni-pratiche/tariffe.html
Museo Sinopie orari:
www.opapisa.it/it/organizza-la-tua-visita/informazioni-pratiche/orari.html